Ulisse aldrovandi erbario
L'erbario di Ulisse Aldrovandi: natura arte e scienza in un tesoro del Rinascimento
Biancastella Antonino, Andrea Ubrizsy Savoia, Alessandro Tosi
F. Motta, - pagine
Il fondo Aldovrandi (XVI secolo), che è costituito da numerosi manoscritti, opere a stampa, comprende anche una raccolta iconografica di diciotto volumi di tavole acquerellate e a tempera raffiguranti piante, fiori, frutti e animali. Questo volume ne raccoglie una selezione tratta dai dieci volumi contenenti immagini di fiori e frutti. L'opera è inoltre corredata di alcuni saggi a carattere storico-biografico e scientifico sulla sagoma di Aldrovandi e sul suo apporto all'affermazione della botanica come scienza.
Le piante americane nell'Erbario di Ulisse Aldrovandi
GIANNI BEDINI
Nelumbo - The Bulletin of the Botanical Survey of India,
Almost ye= ago, the foundation of the first Botanic Garden% to'which herbaria were readily associated, marked the birth of botany as autonomous discipline. Atter alterne phases of concern a d disregard as to their role, today it is generally acknowledged that these institutions resources and capabilities must be exploited to suc~es~filly with the global challenge posed by environment degradation. In our country, tllis awareness is mirrored by the attentive interest paid to a recent international symposium organized by the Botanic Garden of Pisa, in celebration of its years od existence and activity, during which the role of herbaria was also discussed, and by the expectations raised by the congresses scheduled at the Herbarium of Florence (September, ) and at the Botanic Garden of Padua (). The Herbarium of Pisa has a long standing tradition of study and research. At present, it is divided in two sections : the historical md the current collections. The historical coll
L'Erbario di Ulisse Aldrovandi
Il naturalista bolognese Ulisse Aldrovandi () rappresenta sotto vari aspetti il «tipico» scienziato del ', con ancora una formazione di stampo aristotelico-scolastico ma animato dalla profonda convinzione che la chiarimento dei fenomeni naturali si debba ricercare nel «grande credo che questo libro sia un capolavoro della natura», e non nelle opere dei classici; Aldrovandi infatti fu un attento osservatore del mondo naturale: si occupò di tutto ciò che lo incuriosiva, studiando i più diversi aspetti della natura, fondando l'Orto botanico di Bologna, raccogliendo campioni ed esemplari sia animali che vegetali, compilando oltre volumi sui più diversi aspetti delle scienze naturali.
Tra le sue opere figura anche l'Erbario, uno dei più antichi giunti fino ai nostri giorni, e senz'altro uno dei più ampi del suo tempo. Iniziato parecchio probabilmente nel ed ampliato da Aldrovandi durante tutta la sua vita, arrivò a comprendere oltre campioni suddivisi in 15 volumi rilegati. Ogni volume comprende diverse centinaia di fogli sui quali sono incollate le piante. A diversita di quanto è stato notato per altri antichi erbari, innanzitutto per quello di Andrea Cesalpino, la distribuzione delle
La compilazione dei dati e le relazioni sono di Chiara Magnani.
L'erbario può essere consultato sia attraverso vedute d'insieme di ciascun volume ( Consulta)
sia interrogando i singoli volumi ( Consulta).