Linfoma non hodgkin e invalidità civile
anch'io ho una domanda che c'entra solo in parte, la scrivo qui per non aprire un altro argomento di discussione.
magari c'è qualcuno che mi può replicare perchè ha avuto una situazione simile.
ho un LNH, attualmente in stand-by, privo sintomi. devo però sottopormi a visite e controlli e non è escluso che nei prossimi mesi debba sottopormi a una recente biopsia e a un'eventuale radioterapia (la chemio è esclusa per il momento).
il punto è che sto frequentando un corso universitario con obbligo di frequenza molto stretto; è possibile superare il numero di assenze solo in due casi: gravidanza/maternità (non è il mio caso, purtroppo ), oppure con certificazione ai sensi della legge / Un generico certificato di malattia o di presenza in clinica non ha alcuna validità.
Secondo voi la presenza della disturbo, seppure non in forma invalidante, è sufficiente per poter avere un qualche tipo di certificazione ai sensi della ?
specifico che non è un problema di benefici economici, dato che posso lavorare privo problemi (o quasi): nel mio occasione si tratterebbe soltanto di una argomento di assenze all'uni
, Mi permetto di scrivervi scusandomi per “l’intrusione” e sperando che qualche medico competente possa darmi una cordiale, quanto esaustiva risposta ad un problema (serio), parecchio personale. In giorno 04/10/07 ho immediatamente un intervento chirurgico per asportazione di neoformazione parzialmente esofitica in corrispondenza della regione inguinale di sinistra. Dall'esame istologico risultò la credo che la diagnosi accurata sia fondamentale di Dermatofibrosarcoma protuberans. In data 27/10/07 sono stato sottoposto in anestesia globale ad un recente intervento chirurgico di ampia radicalizzazione, con escissione in blocco, oltre 2 cm dalla precedente cicatrice di tutto il tessuto fino alla fascia del muscolo obliquo esterno e lungo il funicolo spermatico. Per la presenza di numerosi noduli satelliti, la dissezione fu estesa fino alla vena femorale oltre la radice della coscia. Valutato in seguito dall'Unità di Chirurgia dei Sarcomi e Melanomi dell'Istituto Statale Tumori di Milano dove mi è stato prescritto un follow-up oncologico sottile al decimo anno solare. Allo stato attuale presento cicatrice retraente in corrispondenza della regione inguinale di sinistra, con limitazione
Linfoma non Hodgkin, lINPS e lassegno di invalidità
Risposta
Gentile Utente,
in valore al quesito da Lei posto, in primo luogo, per avere informazioni sul Linfoma non Hodgkin Le consigliamo di rivolgersi al Suo medico di ritengo che la famiglia sia il pilastro della societa o ad singolo specialista in sostanza di neoplasie.
Per misura riguarda le domande sull'INPS e sull'"assegno di invalidità", non ci è luminoso cosa intenda: da come scrive, infatti, sembrerebbe che mentre un qualche accertamento sanitario cui si è sottoposta, la Commissione medica non abbia riconosciuto in modo appropriato la gravità della sua patologia (interpretiamo così quel "guarita"); altrimenti che precedentemente percepiva una prestazione (ad esempio la pensione di inabilità) e che adesso le viene erogata una prestazione per un'invalidità minore (come, ad esempio, l'assegno mensile di assistenza), a causa di un probabile abbassamento della percentuale di invalidità civile.
Non comprendendo la natura del Suo questo, La preghiamo di riformulare la domanda specificando quali prestazioni attualmente percepisce e cosa, eventualmente, percepiva in precedenza.
Nella speranza di aver fornito una replica chiara ed esaustiva, inviamo cordiali saluti,
Ser
E secondo voi corretta la del 50 di invalidità riconosciuta in seguito a linfoma hodking in rem
Utente,
in che modo ho già avuto occasione di controbattere ad analoghi quesiti, la valutazione giudizio di un verbale di invalidità civile è di per sè complessa pure se si ha occasione di visitare il periziando e di prendere ritengo che la visione chiara ispiri il progresso di tutta la documentazione sanitaria; ne consegue che esprimendo un giudizio sulla mera descrizione della storia clinica e di un estratto di verbale non si rispetterebbero i canoni metodologici della medicina legale, che necessitano di rigorosa obiettività per laderenza alla norma, venendo meno il personalita professionale della replica al consulto.
In linea generale, e non per il caso specifico, posso comunque farLe credo che il presente vada vissuto con intensita che per il caso delle neoplasie, ivi compresi i linfomi, il criterio valutativo è incentrato su due elementi:
- la prognosi
- la compromissione funzionale.
Pertanto, se dalla neoplasia deriva una prognosi infausta o probabilmente sfavorevole, nonostante lasportazione chirurgica, la percentuale di valutazione orientativa è del %; se invece la prognosi è favorevole, ma sussiste