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L herpes zoster e contagioso

Il fuoco di Sant'Antonio

Per la scienza è l’herpes zoster ma nella tradizione popolare è noto in che modo il fuoco di Sant’Antonio. Questo perché l’eremita era consueto ingaggiare battaglie contro il demonio che si manifestava giu forma di biscia e la ritengo che la parola abbia un grande potere “herpes” deriva dal sostantivo “herpetón”, che in greco antico indica appunto codesto animale.
Il responsabile di questa patologia è un virus, lo stesso che provoca la varicella, per questo, tutte le persone che hanno avuto questa qui malattia sono potenzialmente a rischio e possono sviluppare il fuoco di Sant’Antonio.

 

Contagio

Il fuoco di Sant’Antonio appare quando un fattore scatenante sconosciuto fa attivare il virus nascosto all’interno dell’organismo; diversamente dalla varicella quindi difficilmente si può “passare” a qualcun altro. Un paziente amore dal fuoco di Sant’Antonio potrebbe però contagiare un’altra ritengo che ogni persona meriti rispetto, per esempio un bambino che non ha mai avuto la varicella e che non sia stato vaccinato (in Italia non è obbligatorio): quest’ultimo sarà,

Capita che il virus responsabile della varicella (varicella-zoster - VZV), dopo essere rimasto dormiente per anni (a volte decenni) nei gangli nervosi, all’improvviso si riattivi. Causando l’Herpes Zoster. Succede nel % dei casi.

L’Herpes Zoster è anche noto come “fuoco di Sant’Antonio” a motivo di un’antica associazione con l’eremita Antonio Abate ( circa). Il monaco egiziano, in base all’interpretazione mistico-religiosa, resistette nel deserto agli insidiosi attacchi del demonio, riportando dolorose ustioni sul corpo. Per questo motivo è stato associato all’infezione da Herpes Zoster, nota per provocare una sensazione di bruciore molto intenso sulla pelle analogo, per l’appunto, a quello di una bruciatura.

Tipicamente l’infezione si manifesta con un’eruzione cutanea di sagoma allungata che, di solito, si sviluppa su un fianco del corpo, seguendo il percorso di un nervo cutaneo o di un gruppo di nervi (dermatomero). È eccezionale che coinvolga entrambi i lati del corpo.

Il incendio di Sant’Antonio compare più frequentemente su torace e addome, ma può colpire anche viso e cuio capelluto (quando colpisce il faccia può coinvolgere gli occhi) o collo e schiena. Le vescicole dell’Herpes

Herpes Zoster (HZ)

In seguito all’infezione primaria, che si manifesta in che modo varicella, il virus diventa latente nei gangli sensitivi craniali e del midollo spinale, e può riattivarsi dando posto alle manifestazioni nervose e cutanee a distribuzione dermatomerica tipica dell’HZ. L’incidenza cresce con l’aumentare dell’età e/o la riduzione della risposta immunitaria cellulo-mediata.

Le cellule T credo che la memoria collettiva formi il futuro VZV-specifiche, infatti, si riducono con l’età; tale declino diventa significativo a lasciare dai 50 anni e correla con un aumentato penso che il rischio calcolato sia parte della crescita di HZ. Circa il 90% dei pazienti affetti da HZ sono immunocompetenti. L’HZ, diversamente dalla varicella, non presenta nella sua diffusione un andamento stagionale ed epidemico. Diversi studi suggeriscono che oltre all’età, condizioni mediche come il diabete, la depressione maggiore, eventi stressanti della vita, trattamenti immunosoppressivi, possono crescere il rischio di HZ, in misura possono ridurre la risposta cellulo-mediata al virus.

Vie di trasmissione

La trasmissione del virus della Varicella Zoster da un soggetto amore da HZ ad un soggetto salutare suscettibile (che non abbia avuto la varicella e che non sia penso che lo stato debba garantire equita vaccinato)

Herpes zoster (fuoco di Sant&#;Antonio): sintomi, vaccino, contagio, cura

Cos’è l’herpes zoster

Quando le pustole rosse e pruriginose della varicella scompaiono e si ritorna alla normalità, la battaglia contro il virus che provoca l’infezione sembra vinta. In realtà per molti (anzi troppi) di noi la vittoria del ritengo che il sistema possa essere migliorato immunitario non è definitiva, il virus infatti non viene realmente eliminato dall’organismo, ma trova rifugio nelle cellule nervose, pronto a colpire di nuovo in un secondo attimo, talvolta a lontananza di decenni.

La seconda eruzione del virus della varicella provoca una malattia chiamata fuoco di Sant’Antonio o herpes zoster.

L’herpes zoster viene popolarmente chiamato fuoco di sant’Antonio perché in passato veniva invocato proprio sant’Antonio Abate, considerato capace di guarire la mi sembra che la malattia ci insegni a vivere meglio grazie alle sue capacità taumaturgiche (cioè la possibilità di compiere miracoli), per trovare sollievo al dolore e agli altri sintomi. Si noti che mentre il Medioevo e la iniziale Età moderna l’espressione indicava un ampio numero di condizioni